Il 9 aprile si è tenuto un incontro Conferenza Regioni-organizzazioni sindacali sui temi della non autosufficienza, con l’obiettivo di individuare un percorso che porti alla proposta di una legge quadro nazionale che definisca servizi e sostegni adeguati ed uniformi su tutto il territorio nazionale da presentare al Governo e al Parlamento. Erano presenti il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, e i vertici delle organizzazioni sindacali, rappresentati da Rossana Dettori, Segretario confederale Cgil, Andrea Cuccello, Segretario confederale Cisl, Domenico Proietti, Segretario confederale Uil, e le rispettive federazioni dei pensionati: Antonella Pezzullo, Segretaria nazionale Spi Cgil, Piero Ragazzini, Segretario generale Fnp Cisl, Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uilp Uil, Francesca Salvatore, Segretaria nazionale Uilp Uil.

Alcune priorità sono state individuate, tra cui: il rafforzamento della territorialità e della domiciliarità; l’ampliamento dei servizi per la non autosufficienza e il sostegno alla vita indipendente; il potenziamento delle infrastrutture sociali, puntando anche sulla digitalizzazione; l’incremento del sostegno all’abitare e alla vita indipendente come opportunità di contrasto preventivo all’isolamento domestico e al ricovero improprio in strutture residenziali.

Riprendiamo pertanto il testo dell’APPELLO riferito alla Salute Mentale “Finanziamenti europei per la ripresa …Priorità: assistenza sociale e sanitaria territoriale”, lanciato da una vasta coalizione di organizzazioni sociali e sindacali:

“… Il Progetto deve indicare e finanziare soluzioni per potenziare una rete diffusa di servizi per la salute mentale inclusivi, integrati e radicati nel territorio, tramite:

  • Il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale DSM, in particolare del Personale: con piani di assunzioni per adeguarli alle accresciute e diversificate funzioni che fanno capo ai Dsm; Formazione, universitaria e continua, ispirata dalla legge 180 e orientata a percorsi di ripresa e di emancipazione, al sostegno per l’intera vita e alla salute mentale di comunità; adeguamento delle strutture in particolare con riqualificazione, riprogettazione e potenziamento dei Centri di Salute Mentale h12/24 (dotato di un’equipe multidisciplinare, mobile e capace di fornire risposte integrate nei luoghi di vita delle persone, anche in situazioni di crisi e acuzie) e del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, SPDC, libero da contenzione e strettamente integrato ai servizi territoriali. Ove necessario, occorre un adeguamento/ridimensionamento dei bacini di utenza dei servizi.
  • L’adozione sistematica di progetti di cura personalizzati, sostenuti dal Budget di salute, emancipativi e partecipati (inserimento lavorativo, abitativo, scolastico e sociale), anche in collaborazione con la cooperazione sociale e con un’integrazione fra ASL – DSM e Servizi del Comune.
  • Azioni per il superamento delle strutture di residenzialità protratta, per “sostituire i luoghi dell’esclusione con i luoghi della vita”, organizzando forme di abitare supportato per la vita autonoma delle persone con disturbi mentali, evitando di sostenere ogni azione che preveda la istituzionalizzazione delle persone.
  • Azioni per il superamento delle pratiche repressive, quali la contenzione meccanica (formazione e conoscenza) e l’utilizzo inappropriato del TSO.
  • Azioni per sostenere la piena attuazione della legge 81/2014 sul superamento degli OPG, privilegiando le misure non detentive territoriali e adeguando i DSM per una efficace presa in carico sia dei prosciolti per infermità mentale sia delle persone detenute con sopravvenuto disturbo psichiatrico.
  • Potenziamento dei centri per la neuro psichiatria infantile, per l’adolescenza e i giovani adulti.

Fonte: Conferenza Nazionale Salute Mentale

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