“Noi siamo contrari alla realizzazione di luoghi della cura di queste dimensioni, quindi se stiamo parlando della realizzazione di comunità terapeutiche, queste devono sorgere nei luoghi di vita delle persone, essere ben strutturate, avere una equipe multidisciplinare e accogliere un numero limitato di persone” così Gisella Trincas, presidente Unasam spiega a Taisia Raio per il giornale online Sud Reporter le ragioni che hanno portato alla firma dell’appello contro una nuova deriva manicomiale e contro il centro psichiatrico da 40 posti inaugurato di recente in provincia di Napoli dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, che risulta “inaccettabile e antiterapeutico”.
“È un documento del 2013, approvato in Conferenza Regioni, e anche dal Ministero della Salute, a definire esattamente quali devono essere le caratteristiche delle comunità terapeutiche, a seconda dei bisogni assistenziali e riabilitativi delle persone. E questi centri non devono andare oltre i venti posti letto, per garantire un lavoro personalizzato e perché far convivere nello stesso spazio un numero elevato di persone con problemi di sofferenza mentale è complicato per tutti, per le persone e per gli operatori. Le comunità devono essere piccole, nei luoghi di vita delle persone e il lavoro che si svolge è quello di riportare le persone ad un livello emancipativo che permetta loro di condurre una vita normale, in una casa normale, e di essere sostenuti anche in una inclusione sociale che significa lavoro, reddito, socialità”.
Al seguente link l’intervista completa.