Chi Siamo

L’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (A.S.A.R.P.) si è costituita a Cagliari nel 1986 con lo scopo di promuovere la piena attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica n°180/78 e di Riforma Sanitaria n°833/78 con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e la creazione dei servizi territoriali previsti dalle leggi di riforma. Nello stesso anno, l’ASARP insieme ad altre 7 organizzazioni impegnate sugli stessi obiettivi in diverse regioni d’Italia, costituisce il Coordinamento Nazionale Salute Mentale. Questo è stato il primo movimento di familiari a schierarsi apertamente e con coraggio in difesa della riforma, al fianco di tanti operatori della salute mentale impegnati nelle prime sperimentazioni territoriali.

Il movimento delle associazioni dei familiari è stato fortemente sostenuto, tra gli altri, da Franca Ongaro Basaglia (in quegli anni Senatrice della Sinistra Indipendente) e da Maria Grazia Giannichedda, docente di Sociologia Politica all’Università di Sassari e Presidente della Fondazione Basaglia. Nel 93 l’A.S.A.R.P. e le organizzazioni del Coordinamento, fondano l’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale (U.N.A.SA.M.) che conta oggi l’adesione di oltre 160 Associazioni impegnate in tutte le regioni d’Italia. L’UNASAM aderisce alla Federazione Europea delle Associazioni dei Familiari (EUFAMI) e alla International Mental Health Collaborating Network (IMHNC).

L’azione svolta in questi anni dall’ASARP e dall’UNASAM è stata determinante nel processo di trasformazione della psichiatria italiana. È stato grazie allo straordinario lavoro portato avanti instancabilmente e caparbiamente dalle Associazioni dei Familiari che si è arrivati a chiudere tutti gli Ospedali Psichiatrici pubblici, dopo 20 anni dall’approvazione della Riforma 180; sono state infatti introdotte, nelle Leggi Finanziarie, penalizzazioni economiche contro le regioni inadempienti da parte dell’allora Ministra della Sanità Rosy Bindi. Da quel momento tutta una serie di altre importanti conquiste normative sono state ottenute dal movimento delle associazioni dei familiari.

In Sardegna l’ASARP, negli anni, ha fondato due cooperative sociali e una Associazione Onlus (ASARP CASAMATTA) che gestisce la prima Comunità Alloggio a dimensione familiare in cui abitano, dal 1995, persone con sofferenza mentale. Per il progetto di Casamatta, l’ASARP si è aggiudicata nel 1999 il Premio Nazionale Solidarietà istituito dalla FIVOL.

In questi anni l’ASARP è impegnata fortemente nella difesa dei diritti umani e di cittadinanza delle persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale, contro qualunque forma di pratica coercitiva, nella lotta per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, per una salute mentale di comunità come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tra le azioni portate avanti dall’ASARP merita una menzione particolare l’attività formativa che annualmente viene affidata al Dipartimento di Salute Mentale di Trieste che cura anche la formazione dei dirigenti di tutte le altre Associazioni dei familiari aderenti all’UNASAM.

Quanto realizzato in Italia con la deistituzionalizzazione, prima e dopo la Legge 180, resta un esempio unico in tutto il mondo che andrebbe valorizzato e fatto conoscere alle nuove generazioni che non hanno conosciuto il Manicomio. Resta ancora tanto da fare, per il miglioramento della qualità degli interventi nei servizi territoriali di salute mentale e nella integrazione con gli altri servizi comunitari, per l’inclusione sociale e i percorsi di cura emancipativi che restituiscano speranza, diritti e possibilità.
Serve, per questo, non solo l’impegno deciso delle Istituzioni con la messa in campo delle risorse umane e finanziarie necessarie, ma una maggiore consapevolezza collettiva dell’importanza del benessere mentale della comunità, quale bene primario da salvaguardare.
Serve rafforzare la rete delle buone pratiche, farle conoscere e diffonderle nella consapevolezza che se si può si deve. Serve che le persone che vivono la sofferenza mentale non vengano lasciate sole da parte dei loro familiari, da parte degli amici, da parte della società, perché, per farcela, hanno bisogno di aiuto, di amore e di considerazione.