[Gisella Trincas]

La lettera aperta dell’Unasam, l’unione nazionale delle associazioni per la salute mentale alla Ministra della salute Giulia Grillo, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico e alla Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati sulle gravi dichiarazioni in merito alla legge 180 del ministro Salvini.

La nostra Organizzazione rappresenta in Italia le Associazioni dei familiari e degli utenti dei servizi di salute mentale che difendono i principi e i valori della Legge di Riforma Psichiatrica n°180, impegnate attivamente in tutte le regioni.

Con la presente, esprimiamo ferma condanna e grande preoccupazione per le dichiarazioni pubbliche del Ministro degli Interni Salvini che ha definito la Legge di Riforma Psichiatrica 180 “una legge assurda che ha causato miseria e abbandono per migliaia di famiglie di pazienti psichiatrici, abbandonando il tema della psichiatria sulle loro spalle, chiudendo tutte le strutture di cura che c’erano per i malati psichici” e che inoltre “ha causato una esplosione di aggressioni da parte di persone affette da disturbi mentali.

Queste dichiarazioni, pronunciate da un componente del Governo Italiano, sono gravi e intollerabili, e sono un chiaro disconoscimento del percorso quarantennale della Legge di Riforma che ha chiuso i manicomi, luoghi di non cura e privazione di qualunque diritto umano, e ha reso possibile (con enormi ritardi istituzionali) la creazione di un sistema di servizi territoriali di salute mentale in tutte le regioni d’Italia, oltre ai servizi ospedalieri per le urgenze e emergenze.

Ed è anche un grave disconoscimento delle battaglie condotte da migliaia di famiglie italiane che hanno chiesto con forza la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici italiani (gli ultimi nel biennio 98/2000), sostenuti dagli operatori dei servizi di salute mentali e da una moltitudine di cittadini, parlamentari, persone del mondo della cultura, che si sono spesi quotidianamente, per anni, per il raggiungimento di quel livello di civiltà e progresso che la Legge 180 e la Legge 833 indicavano. Una storia di oltre 40 anni, con passi avanti e passi indietro (tentativi legislativi di ritorno a sistemi coercitivi e obbligatori) che è stata, è, e dovrebbe ancora essere orgoglio per il nostro Paese. Percorsi di civiltà a cui tutto il mondo guarda con grande interesse, essendo gli ospedali psichiatrici e gli ospedali psichiatrici giudiziari ancora triste realtà ovunque nel mondo:

In occasione del quarantennale della 180, come già comunicato alla Ministra Giulia Grillo, abbiamo tenuto l’11 e 12 maggio scorso, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, un Incontro Nazionale dal titolo “Diritti Libertà Servizi verso una Conferenza Nazionale Salute Mentale”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con le seguenti organizzazioni nazionali che, insieme all’UNASAM, in questi 40 anni hanno difeso e sostenuto i principi di civiltà della Legga 180: Conferenza per la salute mentale Franco Basaglia, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, Comitato Nazionale Stop Opg, Psichiatria Democratica, WAPR Italia, Forum Nazionale Salute Mentale, Rete Italiana Noi e le Voci, Fondazione Don Luigi Di Liegro, Cittadinanzattiva, Associazione Antigone, Associazione A Buon Diritto, Società della Ragione, Forum Nazionale Salute e Carcere, Gruppo Abele.

Le oltre 500 persone, provenienti da tutte le regioni d’Italia hanno partecipato e si sono confrontante sulla vastità dei temi affrontati. I 40 relatori che si sono succeduti nelle cinque sessioni di lavoro, hanno percorso le tappe della riforma, evidenziando luci ed ombre di un percorso culturale lungo e difficile, che ha visto realizzarsi, grazie all’impegno di tanti, una delle più importanti rivoluzioni culturali di tutti i tempi: la chiusura delle istituzioni totali manicomiali.

Le questioni ancora aperte, riguardano la qualità della presa in cura e l’organizzazione dei servizi, la partecipazione e il consenso da parte di chi utilizza i servizi di salute mentale, il pieno rispetto dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza, i percorsi di presa in cura individuali orientati al miglioramento della qualità della vita attraverso il pieno riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana quali l’abitare, il lavoro, le relazioni sociali e affettive. La revisione delle piante organiche dei servizi pubblici di salute mentale (assolutamente carenti in gran parte del territorio nazionale); una puntuale verifica sulla qualità degli interventi e sulla organizzazione della moltitudine di strutture residenziali private che assorbono una quota importante dei finanziamenti per la salute mentale; la definizione del budget finanziario che deve essere garantito a ciascun Dipartimento di Salute Mentale.

L’Appello che gli organizzatori hanno proposto  nelle due giornate di lavoro, esplicita quelle che sono le richieste formali che l’UNASAM e le Organizzazioni partecipanti rivolgono al Governo centrale e alle Regioni, affinchè, in Italia, sia garantito ovunque un sistema di servizi pubblici di salute mentale comunitaria, rispettosa dei diritti umani e dei bisogni individuali di chi attraversa la condizione della sofferenza mentale, nel rispetto delle norme italiane (Legge 180, Legge 833 e Progetti Obiettivo Nazionali Salute Mentale), dei trattati e raccomandazioni internazionali (ONU, Consiglio d’Europa, OMS).

I luoghi di cura “che c’erano per i malati psichici” di cui parla il Ministro Salvini, erano i manicomi, gli ospedali psichiatrici. I luoghi di cura che noi vogliamo sono già sperimentati in diverse parti del nostro Paese. Ciò che occorre fare è, appunto, prendere esempio dalle buone pratiche e garantire ovunque un buon sistema di presa in cura. Per fare questo, occorre la riapertura del tavolo di confronto Ministeriale, con la partecipazione delle organizzazioni nazionali che rappresentano gli interessi delle famiglie, dei pazienti, degli operatori del settore, delle comunità scientifiche, delle regioni, degli enti locali.

Per quanto sopra, chiediamo a Lei Dott.ssa Giulia Grillo, nella sua funzione di Ministra della Salute, una Sua netta presa di distanza dalle affermazioni e proposte del Ministro Salvini, precisando che non permetteremo nessuna modifica alla Legge di Riforma n°180 ma il suo rispetto. Chiediamo di poterLa incontrare con urgenza, dichiarando fin d’ora la piena disponibilità dell’UNASAM e di tutte le Organizzazioni firmatarie dell’Appello, a collaborare con il Ministero per la realizzazione della non oltre rinviabile seconda Conferenza Nazionale Salute Mentale (a distanza di 17 anni dalla prima) entro il 2019. E la riattivazione della Commissione Ministeriale Salute Mentale.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, chiediamo un sostegno forte di tutto il Governo al processo di miglioramento e potenziamento dei servizi di salute mentale di comunità, nel pieno rispetto della nostra Carta Costituzionale, della Legge di Riforma Psichiatrica n°180. Mettendo in campo tutte le risorse finanziarie necessarie per rispondere in maniera tempestiva alla complessità dei bisogni che le persone che vivono la condizione di sofferenza mentale esprimono.

Al Presidente Roberto Fico e alla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellato, chiediamo di poterli incontrare come UNASAM, insieme a tutte le Organizzazioni sopra citate con le quali portiamo avanti la difesa dei diritti umani delle persone con sofferenza mentale e la difesa del servizio pubblico di salute mentale.

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